mark ha scritto:Mi trovo semplicemente in disaccordo con questa necessità, avvertita un po' ovunque (talvolta più per moda, che per altro), di conferirlo a tutti gli ultimi giochi in sviluppo o in uscita, come se si trattasse di una feature senza la quale un gioco non ha più ragion d'essere.
Questo è ciò su cui mi volevo focalizzare. Il vero problema secondo me è proprio
la fissa dell'open world, ogni singolo gioco ormai dev'essere open world e di ogni singolo gioco pubblicizzano quasi esclusivamente l'open world, come se fosse chissà che novità o che pregio - a prescindere.
Sono davvero
necessarie duecento/quattrocento ore di quests ed esplorazione per godersi un titolo? Magari pieno di bug, con obiettivi che il più delle volte sono identici a quelli già fatti in altri ventimila giochi, narrazione a singhiozzo e confusione totale.
Open world per me non è sinonimo di qualità. Può esserlo, ma può anche non esserlo.
Esattamente come centinaia di ore di gioco per qualcuno possono essere un pregio, mentre per altri un difetto.
Un gioco con l'open world non è nemmeno automaticamente 'immersivo', anzi il più delle volte li trovo di gran lunga meno coinvolgenti rispetto a giochi più guidati. Magari più divertenti, ma coinvolgenti proprio no.
Rayna Ryukuro ha scritto:una nota di merito nei confronti dei programmatori e, da un lato, comprendo bene certi malfunzionamenti o bug perché, insomma, umanamente parlando, per quanto sia geniale la mente ( o le menti ) che programmano questi ambienti, qualche cosa, nelle infinite variabili del caso, sfugge eccome.
Per un player è fastidioso, senza ombra di dubbio ma la vedo anche dal lato degli sviluppatori e, da un certo punto di vista, comprendo appieno la situazione in cui possono trovarsi.
Assolutamente, sono d'accordo, anche se a me i bug danno parecchio fastidio.
Però, ad esempio, attualmente giocando a Dragon's Dogma mi sono imbattuta in un bug che da quanto leggo su internet potrebbe impedirmi di continuare la campagna principale. La domanda è questa: tra un titolo pieno zeppo di contenuti e possibilità e allo stesso tempo pieno di bug, e uno con meno possibilità e contenuti ma fluido e curato, cos'è meglio?
Chiaramente non sono neanche lontanamente del parere che non ci debbano essere giochi open world; tutt'altro. Ma mi chiedo se l'open world sia davvero l'unica via, perché questo è il messaggio che stanno facendo passare. Anche giochi che non lo sono mai stati, come Final Fantasy VII, al giorno d'oggi devono esserlo (vedesi i commenti sul Remake). Eppure la storia dei videogiochi dice diversamente... e non è meglio avere più varietà?