Passa alla versione Desktop
Una sezione in cui parlare liberamente di tutto ciò che più vi va! Tutto ciò per il quale non esiste un'apposita sezione può essere liberamente discusso qui, rispettando sempre il Regolamento.
Rispondi al messaggio

Il problema dell'open world

23/12/2015, 16:54

Ciao a tutti! :bye:
L'argomento che vorrei mettere in discussione in questo topic è semplice e riguarda un'aspetto dei videogiochi che in questi ultimi anni sta andando molto di moda: l'open world.

Prima di tutto, cos'è un gioco "open world"? Un gioco open world è un gioco con una mappa ampia, priva di barriere artificiali e che permette al giocatore di raggiungere e portare a termine qualsiasi obiettivo in qualsiasi momento, il più delle volte fin dall'inizio del gioco.
L'open world è sinonimo di "free roaming", mentre differisce dal "sandbox". Quest'ultimo infatti permette al giocatore di modificare il mondo di gioco e non pone alcun obiettivo principale.

Detto questo, la domanda è semplice: le persone ormai vogliono che ogni singolo gioco sia open world, voi cosa ne pensate? Vi piace l'open world?

Io amo l'open world, ma ormai è diventata una fissa e trovo che, da una parte, stia rovinando il mondo videoludico. I videogiochi sono sempre meno vari, devono essere tutti open world e con tantissime cose da fare, e ciò invece di differenziarli li rende spesso ripetitivi.
L'open world ha anche tanti contro, ad esempio si porta dietro un sacco di fastidiosi bug e tanta confusione e troppa longevità, che spesso non permette di godersi pienamente il gioco.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. :D

Re: Il problema dell'open world

23/12/2015, 22:05

Ciao Blaze, :bye:
Gran bel topic.

E' un po' difficile per me prendere una posizione al riguardo. Sono un amante dell'esplorazione, ma a dire il vero non posso proprio definirmi un fan dell'open world. Credo che una certa linearità sia fisiologica di alcuni particolari generi di videogiochi e tenderei a collocare gli RPG fra questi. Avere la possibilità di poter far tutto, in qualsiasi momento, sacrifica un po' la narrazione, a mio avviso. E' difficile raccontare e conciliare una storia credibile, se il player non sente di avere un percorso da seguire, almeno per quanto mi riguarda.

Per carità, l'open world porta anche diversi vantaggi e credo che realizzare un gioco con questa caratteristica richieda un lavoro immenso. Ciò nonostante, credo si possa realizzare un buon compromesso fra vastità di esplorazione e linearità dello scenario, un po' come avveniva per quei Final Fantasy con la World Map, in cui si poteva fare tanto, ma in precisi momenti del gioco. Francamente, è un tipo di approccio che non mi è mai dispiaciuto, e che anzi ho sempre trovato piuttosto sensato.

Detto questo, naturalmente non ho niente contro l'open world in sé. Mi trovo semplicemente in disaccordo con questa necessità, avvertita un po' ovunque (talvolta più per moda, che per altro), di conferirlo a tutti gli ultimi giochi in sviluppo o in uscita, come se si trattasse di una feature senza la quale un gioco non ha più ragion d'essere.

Re: Il problema dell'open world

23/12/2015, 22:44

Un tematica che mi piace molto.
Grande Blaze!

Personalmente sono pro Open World ma ... con degli accorgimenti. Come hai giustamente detto l'infinita (o quasi) possibilità di svolgere missioni unita ad una vastissima esperienza di esplorazione è una cosa che mi aggrada e mi appassiona ma, a lungo andare, stanca.

E' sicuramente meraviglioso poter immergersi completamente nel mondo, quello che trovo più 'fastidioso' diciamo, è la ripetitività di certe quest e, come dice Mark, in un certo senso, molto della storia principale (almeno per quello che mi riguarda) va un pochetto perdendosi.

Prima di parlare degli accorgimenti che ho citato in apertura mi dilungo in una nota di merito nei confronti dei programmatori e, da un lato, comprendo bene certi malfunzionamenti o bug perché, insomma, umanamente parlando, per quanto sia geniale la mente ( o le menti ) che programmano questi ambienti, qualche cosa, nelle infinite variabili del caso, sfugge eccome.
Per un player è fastidioso, senza ombra di dubbio ma la vedo anche dal lato degli sviluppatori e, da un certo punto di vista, comprendo appieno la situazione in cui possono trovarsi.

Detto questo amo e continuo ad amare l'esplorazione. Tuttavia, se mi venissero posti dei paletti come l'impossibilità di spingermi più oltre di un certo punto della mappa a meno che non si soddisfino delle particolari condizioni della storia principale, troverei questo come un buon compromesso tra assoluta (o quasi) libertà di azione e giusto peso della main quest.
Per fare un esempio quando mi dedico a Skyrim o, più recentemente, ad Oblivion, mi impongo di dare la priorità alla quest principale altrimenti mi perdo a fare altre mille cose e, una volta tornata, metaforicamente, sul seminato, mi ritrovo quasi disinteressata e annoiata da quella che dovrebbe essere, in effettivo, la tematica portante del titolo.

Questo è quanto :)

Re: Il problema dell'open world

24/12/2015, 13:34

mark ha scritto:Mi trovo semplicemente in disaccordo con questa necessità, avvertita un po' ovunque (talvolta più per moda, che per altro), di conferirlo a tutti gli ultimi giochi in sviluppo o in uscita, come se si trattasse di una feature senza la quale un gioco non ha più ragion d'essere.

Questo è ciò su cui mi volevo focalizzare. Il vero problema secondo me è proprio la fissa dell'open world, ogni singolo gioco ormai dev'essere open world e di ogni singolo gioco pubblicizzano quasi esclusivamente l'open world, come se fosse chissà che novità o che pregio - a prescindere.
Sono davvero necessarie duecento/quattrocento ore di quests ed esplorazione per godersi un titolo? Magari pieno di bug, con obiettivi che il più delle volte sono identici a quelli già fatti in altri ventimila giochi, narrazione a singhiozzo e confusione totale.

Open world per me non è sinonimo di qualità. Può esserlo, ma può anche non esserlo.
Esattamente come centinaia di ore di gioco per qualcuno possono essere un pregio, mentre per altri un difetto.
Un gioco con l'open world non è nemmeno automaticamente 'immersivo', anzi il più delle volte li trovo di gran lunga meno coinvolgenti rispetto a giochi più guidati. Magari più divertenti, ma coinvolgenti proprio no.

Rayna Ryukuro ha scritto:una nota di merito nei confronti dei programmatori e, da un lato, comprendo bene certi malfunzionamenti o bug perché, insomma, umanamente parlando, per quanto sia geniale la mente ( o le menti ) che programmano questi ambienti, qualche cosa, nelle infinite variabili del caso, sfugge eccome.
Per un player è fastidioso, senza ombra di dubbio ma la vedo anche dal lato degli sviluppatori e, da un certo punto di vista, comprendo appieno la situazione in cui possono trovarsi.

Assolutamente, sono d'accordo, anche se a me i bug danno parecchio fastidio.
Però, ad esempio, attualmente giocando a Dragon's Dogma mi sono imbattuta in un bug che da quanto leggo su internet potrebbe impedirmi di continuare la campagna principale. La domanda è questa: tra un titolo pieno zeppo di contenuti e possibilità e allo stesso tempo pieno di bug, e uno con meno possibilità e contenuti ma fluido e curato, cos'è meglio?

Chiaramente non sono neanche lontanamente del parere che non ci debbano essere giochi open world; tutt'altro. Ma mi chiedo se l'open world sia davvero l'unica via, perché questo è il messaggio che stanno facendo passare. Anche giochi che non lo sono mai stati, come Final Fantasy VII, al giorno d'oggi devono esserlo (vedesi i commenti sul Remake). Eppure la storia dei videogiochi dice diversamente... e non è meglio avere più varietà?

Re: Il problema dell'open world

24/12/2015, 14:58

Secondo me, questa cosa dell'Open World è molto una 'moda' del momento ed il mercato videoludico spesso è soggetto a queste variabili.
Sacrosanto e lecito, se lo si vede nell'ottica prettamente della vendita.

Dipende molto dal titolo e dalle possibilità che vengono offerte dallo stesso. Alcuni titoli stanno bene come Open world, altri no ma lì sta allo sviluppatore fare una scelta mirata.

Per quanto, poi, ammiri il lavoro dei programmatori se non ci fossero bug, sarebbe molto meglio. Dopo un po' è seccante, anche salvare e ricaricare un salvataggio ( se c'è ) oppure perdere altro tempo a rifare le stesse cose per magari ritrovarsi nello stesso punto di prima e questo lo dico come player.

Parto tuttavia dal presupposto che un gioco racconti una storia e sia necessario ponderare gli strumenti di narrazione e vedere quali sono necessari e quali, invece, non lo sono.
Se la storia richiede ( o si pensa che richieda ) la vastità di un intero mondo, ben venga. Se invece questo elemento è soltanto una sorta di 'capriccio' momentaneo (passatemi il termine) allora in barba alle mode e tutto il resto.

Re: Il problema dell'open world

24/12/2015, 18:51

Ecco, forse nuoterò controcorrente, ma...io sono proprio nel team contro gli Open-World. Li definirei quasi la rovina dei videogiochi moderni. Se dovessi scegliere fra un videogioco estremamente lineare e uno estremamente libero, probabilmente opterei per il primo.

Naturalmente bisogna avere una misura nel fare tutto, come diceva Mark. E condivido pienamente il suo pensiero riguardo al fatto che i giochi di un tempo (o gli FF di un tempo) realizzavano bene questo compromesso. Si può garantire libertà di esplorazione anche senza l'open world, che in molti casi tende ad essere dispersivo, anche per chi lo crea. Preferisco ci siano dei tempi precisi per affrontare le side-quests.

Re: Il problema dell'open world

26/12/2015, 11:50

Mi trovo assolutamente d'accordo con Rayna.

Alla fine penso che la cosa più giusta sia una via di mezzo tra esplorazione e linearità, qualcosa alla Bloodborne intendo. Ma anche il sistema usato dai più vecchi FF mi piaceva, anche se difficilmente si adatterebbe in un contesto non JRPG...

Re: Il problema dell'open world

27/12/2015, 11:53

Io apprendo ora dell'esistenza del sand-box. Non credo di avere capito esattamente cosa sia. Scusatemi, qualcuno può farmi degli esempi o citarmi dei giochi in cui è inserito?

A parte questo, io sono pro-open world, ma mi rendo conto che si porti dietro delle difficoltà a livello di sviluppo e di gioco non indifferenti...

Re: Il problema dell'open world

27/12/2015, 17:26

Mathopino ha scritto:Io apprendo ora dell'esistenza del sand-box. Non credo di avere capito esattamente cosa sia. Scusatemi, qualcuno può farmi degli esempi o citarmi dei giochi in cui è inserito?

Minecraft e Terraria sono gli esempi più banali. Un gioco sandbox è comunque in tutto e per tutto un gioco open world, sono termini molto confusionari (anche GTA da molti è considerato sandbox).

Io non credo di essere né pro e né contro l'open world, dipende molto dal momento e da cos'ho voglia di giocare. Sono del parere che la qualità di un gioco non abbia nulla a che vedere con la sua struttura. Semplicemente vorrei che questa moda - come l'ha giustamente definita Rayna - passi, almeno in parte.
La maggior parte dei miei giochi preferiti comunque non sono open world.

Re: Il problema dell'open world

27/12/2015, 22:22

Ecco, io sono contro al sandbox. :mrgreen:
Rispondi al messaggio
Privacy Policy | Personalizza tracciamento pubblicitario